BLOG DEL CERTIFICATORE ENERGETICO PER LA PROVINCIA DI TRENTO MIRKO RIZZI

Ing. Mirko Rizzi

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Dati principali per chiedere preventivo:

Superficie indicativa del pavimento dei locali riscaldati;

Presenza di disegno pianta appartamento o edificio con misure dello stato attuale;

Numero degli impianti di riscaldamento;

Sono iscritto all’elenco Odatech www.odatech.it dei certificatori abilitati per la Provincia di Trento al numero AA00445.

giovedì 9 febbraio 2017

LA CASA ATTIVA E UN LIBRO




Dal sito Ecoglobo un approfondimento sulla casa attiva e un libro:


La casa attiva è una casa ecologica in grado di produrre più energia rispetto al suo fabbisogno energetico. Una “casa attiva” è una casa senza alcun costo di riscaldamento né di bollette che gravano sempre più sui bilanci delle famiglie. La prima casa attiva è stata realizzata ad AARHUS in Danimarca, questa particolare casa è dotata di un computer in grado di monitorare la temperatura ed il clima interno. La casa attiva o Active House,è un’abitazione ricca di tecnologie sostenibili innovative capaci non solo di rendere la casa autosufficiente energeticamente, ma soprattutto in grado di produrre energia oltre il suo fabbisogno.

Riscaldamento ed elettricità

Il tetto esposto a Sud è coperto da pannelli solari e fotovoltaici, riscaldando l’acqua e producendo corrente elettrica.
Grazie al computer è possibile il controllo delle temperature interne ed esterne, con meccanismi domotici in grado di aprire o chiudere le finestre quando è necessario.
L’energia prodotta in eccesso sarà venduta dai proprietari della casa attiva agli enti pubblici e secondo i calcoli dei creatori con in media 30 anni, i guadagni ottenuti dalla vendita di corrente dovrebbe ricoprire la somma versata per costruire la casa.

Convenienza

Secondo gli esperti la casa attiva è molto più conveniente delle “case passive“, molto gettonate in alcuni Stati ecologisti, come l’Austria, la Germania e i paesi scandinavi.
Le case attive, grazie alla loro innovativa tecnologia riescono a far meglio perché producono un eccesso di energia rimanendo al tempo stesso case ecologiche.

Costo della prima casa attiva

La casa attiva costa circa 570.000 euro, ma secondo gli studiosi in futuro diventerà un “prodotto commerciale” il suo prezzo non supererà quello di un normale trilocale.

E in Italia?

La nuova Direttiva europea 2010/31/UE impone che tutti i nuovi edifici, costruiti a partire dal dicembre 2018, se pubblici, e dal dicembre 2020, se privati, abbiamo consumi energetici “prossimi allo zero”.
Le indicazioni progettuali del sistema Passivhaus (uno dei protocolli per la valutazione e la certificazione di edifici con consumi energetici molto bassi, introdotto nei primi anni ‘90 soprattutto nei Paesi dell’Europa Centrale) prevedono infatti la realizzazione di involucri esterni dotati di valori di trasmittanza termica severi, inferiori a 0,15 W/m2K per le superfici opache e a 0,8 W/m2K per quelle trasparenti, e richiedono inoltre un’accurata valutazione di tutti i ponti termici ed il controllo delle possibili infiltrazioni d’aria attraverso l’involucro.
Quando la coibentazione delle strutture assume un ruolo così determinante si evidenziano al meglio i vantaggi ottenibili grazie all’utilizzo di materiali isolanti con elevate prestazioni.
Un esempio è l’impegno della società Stiferite, da oltre 40 anni leader del settore della produzione di isolanti termici in poliuretano espanso, nel seguire con particolare interesse ed attenzione l’evoluzione di sistemi progettuali e costruttivi destinati a rappresentare un traguardo importante per il miglioramento della sostenibilità economica, ambientale e sociale dell’industria delle costruzioni.
Grazie alla collaborazione dei tecnici Stiferite con il dott. Giovanni Cagnoli, responsabile dell’Impresa di costruzioni Edilio Srl, e con l’arch. Paolo Corona, responsabile della progettazione, si è potuto realizzare a Trezzo Tinella (CN) una Casa Attiva Italiana, l’edificio è caratterizzato da consumi bassissimi: 2 kWh/m²anno, e da una capacità produttiva di energia da fonti rinnovabili che consente di superare i fabbisogni energetici.
L’edificio ha volutamente utilizzato, nei 3 corpi di cui si compone, tecniche costruttive e soluzioni progettuali diversificate, proponendosi come “casa attiva campione”. In questo modo è stato possibile testare su questa particolare casa diverse soluzioni con lo scopo di valutare l’efficienza, le difficoltà realizzative e costi.
Oltre alla tradizionale stratigrafia a doppia muratura in laterizio, si sono usate innovative strutture a secco, in legno e in acciaio, oltre a isolanti di ultima generazione: i pannelli isolanti Stiferite, in schiuma polyiso, che garantiscono valori di conducibilità termica dichiarata compresi, in funzione della tipologia di rivestimento e dello spessore, tra un minimo di 0,023 W/mK ed un massimo di 0,028 W/mk.
L’assenza di ombreggiature e la posizione delle casa attiva in una zona molto ventosa hanno permesso di sfruttare come fonti di energia rinnovabile, sia l’irraggiamento solare che dell’energia eolica.
Il progetto della casa attiva prevede la realizzazione di un sistema integrato di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili costituito da tre elementi: un sistema geotermico orizzontale a scambio col terreno; una sezione eolica verticale e una fotovoltaica.
Terminata la fase costruttiva, tutte le loro esperienze sono state raccolte all’interno del libro:
La casa di Trezzo Tinella – da passiva ad attiva”
recentemente pubblicato da Stiferite e scaricabile direttamente dal sito www.stiferite.com
All’interno della pubblicazione troviamo una ricca documentazione fotografica, sia le diverse scelte progettuali che le tecniche realizzative con particolare riguardo alla risoluzione dei nodi critici e dei ponti termici.
«La casa attiva di Trezzo Tinella è la dimostrazione di come sia possibile ed economicamente sostenibile realizzare case confortevoli, a elevati standard di isolamento termico ed energetico, mediante l’accurata scelta e combinazione di materiali e tecnologie.
Le caratteristiche del territorio e le fonti rinnovabili hanno consentito di produrre un surplus di energia elettrica rivendibile al gestore nazionale, che giustifica l’appellativo di “casa attiva” », conclude Cagnoli.

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